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CASSE DI RISPARMIO
Istituzioni preposte alla raccolta di depositi su cui viene corrisposto un interesse. In Europa nacquero agli inizi del XIX secolo come istituzioni prive di finalità di lucro, volte a stimolare il risparmio delle classi popolari. Frutto di iniziative di filantropi, enti benefici e comuni, le prime casse italiane sorsero in Lombardia, Emilia e Toscana negli anni 1820-1830. In origine investirono gran parte dei depositi in titoli del debito pubblico, ma ben presto, sotto la pressione di una domanda di credito che non trovò altre istituzioni pronte a soddisfarla, si avviarono anche al lavoro bancario, soprattutto sotto la forma di mutui ipotecari a privati ed enti. La legge 15 luglio 1888 n. 5546 riconobbe e accentuò il carattere di banche delle casse, che all'epoca rappresentavano circa il 25% dell'attivo di bilancio del sistema bancario italiano. Nel Novecento le casse entrarono a pieno titolo nel sistema bancario, restando grandi serbatoi di risparmio ed erogatrici di credito commerciale e ipotecario in ambito locale o regionale. Sottoposte alla legge bancaria del 1936, sono loro interdette le operazioni aleatorie e gli impieghi a lunga scadenza sono limitati entro massimali. Gli utili sono destinati ad accrescimento del patrimonio e ad opere di utilità pubblica.
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